Una rivalità nata da un episodio violentissimo di cui pagò le conseguenze il canarino Bertolotti
In settimana hanno fatto discutere i tafferugli avvenuti subito prima di Como-Modena, giocata domenica scorsa e terminata con la sconfitta per 1-0 dei canarini. Secondo quanto emerso, un gruppo di supporter gialloblù avrebbe rifiutato il viaggio in pullman e preferito quello in treno in modo da poter scendere a una fermata marginale e sfuggire così ai controlli della polizia.
Durante la rissa fortunatamente non ci sono stati feriti, ma i video sono rimbalzati sui social aprendo una discussione sulla rivalità esistente tra Modena e Como.
L’inimicizia tra le due società ha una data di nascita ben precisa: 19 novembre 2000. Si giocava Como-Modena e al termine del match ebbe luogo uno degli episodi più violenti tra calciatori nella storia del calcio italiano. Max Ferrigno, allora capitano dei lariani, a partita finita scese negli spogliatoi avversari e aggredì il canarino Francesco Bertolotti, colpevole secondo lui di aver simulato in un fallo che gli aveva costato l’espulsione.
A seguito del colpo, Bertolotti scivolò su pavimento e cadde sbattendo la testa. Non respirò per più di un minuto, venne portato in ospedale in gravissime condizioni e uscì dal coma solo una settimana dopo. Nell’intervento, gli venne impiantata una placca di metallo in testa che lo costrinse a dire addio al calcio giocato.
Stessa sorte, ma per motivi diversi, toccò anche a Ferrigno: dopo il violentissimo gesto venne allontanato dai campi per tre stagioni e condannato al pagamento di una multa.
Da quel 19 novembre 2000, le tifoserie di Modena e Como sono separate da una forte rivalità.