Il Modena e il gol: la storia premia il collettivo più del bomber

Dai successi storici alle stagioni recenti, i gialloblù confermano una tradizione che privilegia la coralità offensiva rispetto al singolo finalizzatore

Nella storia del Modena Calcio, la promozione non è quasi mai passata dai piedi di un capocannoniere. Mentre nelle ultime quattro stagioni di Serie B i bomber più prolifici appartenevano sempre a squadre poi promosse – da Coda del Lecce (20 gol) a Laurienté del Sassuolo (18) – il club gialloblù ha costruito i suoi trionfi soprattutto grazie alla cooperativa del gol.

Come riporta l’edizione odierna del Resto del Carlino, in tredici promozioni, solo tre volte il Modena ha avuto in rosa il miglior marcatore del campionato: Vittorio Sentimenti III nel 1940-41 (24 reti), Sauro Frutti nel 1985-86 (21 gol) e Carlo Emanuele Ferrario nel 2017-18 in Serie D (26 reti, promozione poi arrivata tramite ripescaggio). Nelle altre dieci occasioni, la squadra è salita di categoria senza affidarsi ad un uomo gol dominante.

Emblematico il 1979-80 in C2: primo posto con reti distribuite tra Cuoghi (12), Corallo (11), Trevisan (10) e Guidazzi (9). Stessa filosofia nei primi anni 2000, con il gruppo di Grieco, Fabbrini, Pasino e Veronese in C1, fino al 2021-22 in Serie C, quando Scarsella (13) e Minesso (10) guidarono il reparto senza primeggiare nella classifica marcatori.

Non sono mancati invece i casi opposti: bomber gialloblù prolifici ma senza promozione. Da Remo Galli (32 gol nel 1933-34) a Bucchi (29 nel 2005-06), fino a Granoche (19 nel 2014-15), la classifica finale non premiò le loro prestazioni individuali. Altri, come Subinaghi, Brighenti, Ardemagni e Babacar, hanno superato quota 20 senza conquistare né titolo di capocannoniere né salto di categoria.

La scorsa stagione, il miglior realizzatore è stato Antonio Palumbo con 9 gol, seguito da Pedro Mendes e Giuseppe Caso a quota 5. Entrambi erano molto attesi, ma non hanno inciso come previsto. Nonostante ciò, il Modena ha chiuso con 48 gol complessivi realizzati da 18 giocatori diversi, confermando la vocazione a una distribuzione diffusa della produzione offensiva.

Per la nuova annata, l’obiettivo resta lo stesso: puntare su un attacco corale, capace di mettere in difficoltà le difese avversarie grazie alla varietà delle soluzioni, più che alla dipendenza da un singolo goleador.

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