Il Modena si prepara ad una nuova fase di pianificazione tecnica, ma senza fretta. La sensazione più diffusa negli ambienti vicini al club è che la scelta del nuovo allenatore prenderà davvero forma solo dopo la finale di ritorno dei playoff tra Spezia e Cremonese, in programma domenica. Un evento che potrebbe scatenare il classico effetto domino tra le panchine, destinato a coinvolgere anche quella gialloblù.
Obiettivo riscatto: il profilo del nuovo allenatore
Come riportato dal Resto del Carlino, in casa Modena c’è una visione chiara: ripartire da un progetto solido che punti al riscatto sportivo. Tra i nomi più graditi figura Luca D’Angelo, già nel mirino della dirigenza. Ma l’identikit ideale non è limitato a un solo profilo: il club valuta con attenzione anche Vivarini, Longo e, seppur più defilato, Abate, attualmente libero dopo precedenti esperienze in ambito giovanile.
Pirlo, accostato a più riprese alla panchina canarina, sembra essersi allontanato a causa delle elevate richieste economiche. In parallelo, Pagliuca, allenatore emergente e dal piglio battagliero, è stato considerato ma non rientrerebbe nei piani.
Dirigenza: continuità, non rivoluzione
In ambito dirigenziale, la linea è quella della continuità. Non è prevista l’introduzione di un direttore tecnico, né di una figura intermedia tra l’amministratore delegato sportivo Matteo Rivetti e il direttore sportivo Andrea Catellani. Quest’ultimo continua a godere della fiducia della proprietà, supportato dal valido contributo di Alessandro Consolati, collaboratore considerato un riferimento all’interno dell’organigramma sportivo.
Giovani in vetrina: Maran brilla in azzurro
Mentre si attendono sviluppi per la prima squadra, il vivaio modenese vive un momento di grande soddisfazione grazie al giovane Andrea Maran, portiere classe 2008, recentemente protagonista all’Europeo Under 17. Il numero uno, convocato dall’Italia, è stato titolare nel successo all’esordio contro il Belgio, confermandosi uno dei profili più promettenti del panorama nazionale.