Modena, a La Spezia l’ultima di Bisoli: numeri in crescita, ma la svolta non è ancora arrivata

Da Bisoli a Mandelli, i miglioramenti sono stati evidenti ma ci sono diversi problemi ancora da risolvere

Il Modena si prepara ad affrontare un match delicato contro lo Spezia, sabato alle 15:00 al Braglia. Una partita che ha un valore simbolico, visto che proprio la sconfitta contro i liguri, lo scorso novembre, segnò la fine dell’era Pierpaolo Bisoli. Da allora, con Paolo Mandelli in panchina, la squadra ha registrato una netta crescita nei numeri, passando da 0,92 a 1,46 punti a partita, risalendo dal 19° al 10° posto in classifica.

Dati positivi, ma non basta per la svolta

Se da un lato il Modena ha subito meno gol (12 contro i 19 dell’era Bisoli), dall’altro fatica ancora in attacco, con 16 reti segnate in 13 gare, solo una in più rispetto al precedente tecnico. La sconfitta di Genova contro la Sampdoria, secondo quanto riportato da TRC, ha evidenziato limiti difensivi e offensivi:

  • Difesa troppo bassa: contro la Samp, sette giocatori più il portiere erano in area, ma hanno comunque concesso quattro tocchi consecutivi agli avversari senza marcature.
  • Attacco sterile: a Marassi, il Modena ha prodotto solo un tiro in porta (Di Pardo) e uno fuori di poco (Caso), con gli attaccanti mai realmente serviti.
  • Mancanza di gioco sulle fasce: i dati mostrano che il Modena è la squadra che effettua meno cross in Serie B (9,2 a partita), limitando ulteriormente le possibilità offensive per Mendes e Defrel.

L’insidia Esposito e i calci piazzati dello Spezia

L’attenzione sarà massima su Francesco Pio Esposito, capocannoniere della Serie B con 12 gol, vero trascinatore dello Spezia. Ma la squadra di Luca D’Angelo ha un’altra arma pericolosa: i calci piazzati. Con il gol di Aurelio contro il Palermo, i liguri hanno raggiunto 21 reti su palla inattiva in stagione, un dato che impone al Modena massima concentrazione su corner e punizioni.

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