L’affare Palumbo ha generato un acceso dibattito tra Modena e Sassuolo, con interpretazioni differenti sull’esito della trattativa. Secondo l’amministratore delegato neroverde Giovanni Carnevali, il club ha scelto di interrompere i negoziati per non mettere in difficoltà i gialloblù (QUI LE SUE PAROLE) ma nell’ambiente modenese questa versione non è stata accolta in modo unanime. Lo riporta la Gazzetta di Modena.
La trattativa ha avuto inizio il 31 gennaio, con il Sassuolo che ha presentato un’offerta ufficiale dopo aver trovato l’intesa con il giocatore. Le discussioni sono entrate nel vivo nei giorni successivi, con un incontro tra i dirigenti Palmieri e Catellani a Milano. Il Modena, deciso a trattenere il suo centrocampista, ha fissato un prezzo di 3,5 milioni di euro, rifiutando qualsiasi contropartita tecnica, compresa l’ipotesi Volpato. Il Sassuolo ha messo sul tavolo 2,5 milioni, ma invece di rilanciare ha poi virato su Simone Verdi del Como.
Due versioni contrastanti emergono sul mancato accordo: il Modena ritiene di aver vinto il braccio di ferro, mentre il Sassuolo sostiene di essersi tirato indietro per una questione di correttezza nei confronti della società canarina. Tuttavia, il club neroverde ha avviato i contatti con Palumbo solo nelle ultime ore del mercato, una mossa che il presidente Carlo Rivetti non ha apprezzato.
Alla fine, il Modena ha trattenuto il suo giocatore più importante e il Sassuolo ha scelto un’altra strada. Un finale che lascia strascichi di polemiche, ma che dimostra ancora una volta quanto il mercato sia imprevedibile.