Vaira ha contribuito a uno dei capitoli più felici della storia recente del Modena, con la conquista della promozione in Serie B al primo anno di gestione, sotto la guida di Attilio Tesser. La squadra ha saputo distinguersi anche negli anni successivi, ottenendo una salvezza serena con un playoff sfumato solo per un soffio. Tra i traguardi più prestigiosi, i derby vinti contro Ferrara e Parma che hanno fatto sognare i tifosi dopo decenni di attesa.

Sul fronte economico, la scoperta di Paulo Azzi, ceduto al Cagliari per una cifra complessiva vicina al milione di euro, ha rappresentato la prima plusvalenza significativa. Tuttavia, come in ogni gestione sportiva, esistono due facce della stessa medaglia: se alcuni acquisti come Oukhadda, Giovannini, Di Stefano, Gliozzi e Marsura non hanno brillato, altri innesti si confermano ancora oggi pilastri del club. Palumbo, Santoro, Cauz e i rinnovi di Gerli, Gagno e Ponsi.

Un punto di svolta si è verificato con la scelta di Paolo Bianco come allenatore. Una scommessa voluta per portare una mentalità nuova, con il chiaro obiettivo di valorizzare i giovani talenti. Tuttavia, con l’arrivo delle difficoltà, la dirigenza ha optato per un cambio decisivo: l’addio a Bianco e l’ingresso di Pierpaolo Bisoli hanno segnato un punto di non ritorno anche per Vaira, il cui futuro è stato inevitabilmente messo in discussione.

Le divergenze emerse nei colloqui estivi hanno portato alla naturale conclusione di un ciclo. Nessun rancore, ma solo la consapevolezza che le strade a volte si dividono.

Il nuovo capitolo della carriera di Vaira si è aperto a Pisa, dove ha ritrovato Pippo Inzaghi, allenatore già accostato in passato al Modena. Sabato alle 17.15, il confronto i Gialli e i nerazzurri avrà un sapore speciale: un incontro che anticipa gli auguri di Natale, ma che sarà soprattutto l’occasione per guardarsi indietro con rispetto e gratitudine. Perché, nel calcio come nella vita, le storie finiscono, ma i ricordi restano.