Una strategia condivisa: tanti marcatori, poche individualità
Nonostante alcuni giocatori di punta abbiano faticato a causa di infortuni e preparazioni ritardate, il Modena ha compensato con una straordinaria capacità collettiva di trovare la via del gol. Questo approccio ha portato i Gialli a superare squadre come Sassuolo e Brescia (entrambe con 11 marcatori diversi) e Bari e Pisa (10 ciascuna).
Antonio Palumbo, capocannoniere gialloblu con 3 reti, di cui 2 su rigore, guida la classifica interna che vede Abiuso e Pedro Mendes fermi a quota 2, seguiti da altri 11 giocatori con una marcatura ciascuno. Questo dato dimostra che la squadra riesce a sfruttare al meglio il contributo di ogni elemento del gruppo.
Cooperativa del gol contro individualità: chi vince?
Mentre il Modena spicca per coralità, altre squadre puntano su individualità eccezionali. Il Cesena, per esempio, ha mandato in rete solo 8 giocatori, ma può contare su Shpendi, capocannoniere del torneo con 8 gol personali. Questa contrapposizione tra modelli di gioco solleva la domanda: è meglio avere un bomber implacabile o una cooperativa del gol? La risposta arriverà solo a fine stagione, ma entrambe le strategie possono portare risultati, a seconda del contesto e delle esigenze tattiche.