La cronaca di una disfatta
La partita, disputata al campo di Piazza d’Armi di Modena, si concluse con un sonoro 7-1 per l’Inter. I nerazzurri dominarono grazie alle reti di Aebi, Agradi e Cevenini III, mentre il Modena salvò l’onore con un gol di Forlivesi all’85°. Ferrari non risparmiò critiche alla formazione gialloblù, definendo “strana ed incomprensibile” la scelta della dirigenza di schierare giocatori inadeguati, tra cui un’ala descritta come “arrugginita e dimenticata”.
Il giovane cronista utilizzò termini tecnici mutuati dall’inglese, come “centro forwards” per riferirsi a Roberts, uno dei giocatori del Modena, o “penalty” per descrivere il rigore trasformato da Cevenini III. Questo linguaggio, all’epoca poco comune, rifletteva l’influenza britannica sul calcio italiano nascente.
Un campionato mai concluso
La sconfitta del Modena non fu un caso isolato: nella gara d’andata l’Inter aveva vinto 8-0, segnando il destino dei gialloblù che chiusero il girone E della Prima Categoria in ultima posizione. Il campionato, la massima serie calcistica di allora, fu interrotto dall’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale e non venne mai portato a termine. Il Genoa fu dichiarato campione, conquistando così il suo settimo titolo nazionale.
Il primo passo verso la storia
Ferrari non si limitò a raccontare i fatti: nel suo articolo, pubblicato accanto ad altri resoconti del campionato, analizzò anche la prestazione arbitrale. Definì “ottima” la direzione del signor Resegotti di Milano, un dettaglio curioso considerando che oggi la provenienza degli arbitri rispetto alle squadre in campo è spesso fonte di polemiche.
Tra termini tecnici e qualche errore di battitura, come “efficienza” scritto senza la “i”, Ferrari dimostrò già una precisione e un’attenzione ai dettagli che avrebbero caratterizzato anche la sua carriera automobilistica. Sebbene il suo futuro fosse legato alle corse e non alla carta stampata, questo episodio rimane una testimonianza della sua poliedricità e della sua passione per lo sport.