Modena, senti Bonato: “Mandelli conosce l’ambiente, darà la sua impronta”

Il ds del Cagliari lanciò il tecnico alla guida del Sassuolo: "Ha qualità tecniche, conoscenze di calcio e sa bene cosa proporre ai ragazzi"

Paolo Mandelli, noto per la sua lunga carriera dedicata allo sviluppo di giovani talenti, si trova ora di fronte a una delle sfide più impegnative della sua carriera: riportare il Modena fuori dalla crisi. Il club, in seria difficoltà dopo dodici giornate, ha deciso di affidarsi al tecnico della Primavera per provare a invertire la tendenza negativa. Con il Modena che occupa il penultimo posto in classifica, la missione appare ardua, ma non è la prima volta che il tecnico si trova ad affrontare una situazione simile. Mandelli ha già dimostrato le sue capacità di gestione in situazioni critiche durante la stagione 2010/11, quando, subentrato ad Angelo Gregucci, prese in mano il Sassuolo in Serie B e lo condusse ad una sofferta ma fondamentale salvezza.

Il supporto di Nereo Bonato

Il ruolo di Mandelli è sostenuto anche dalla fiducia di Nereo Bonato, direttore sportivo di grande esperienza che oggi lavora per il Cagliari, ma che ha ricoperto il ruolo di ds del Sassuolo proprio nella stagione in cui Mandelli salvò la squadra. All’epoca, Bonato dimostrò grande fiducia nelle capacità di Mandelli, così come in quelle dei calciatori Andrea Catellani e Michele Troiano, figure importanti del Sassuolo di allora. Bonato, in una intervista rilasciata alla Gazzetta di Modena, non ha esitato a sottolineare le doti di Mandelli, convinto che anche questa volta possa fare la differenza in una situazione complessa come quella del Modena. Ecco le sue parole.

“Si tratta di una grande opportunità, Paolo conosce alla perfezione l’ambiente ed i giocatori, oltre ad avere un buon feeling con Catellani, quindi ci sono tutte le condizioni per fare un buon lavoro. Adesso credo che la cosa fondamentale sia preparare bene la prossima delicata gara con la Carrarese e cercare di portarla a casa in ogni modo poi ci sarà la sosta per fare valutazioni e avere il tempo di programmare il futuro”.

Ha qualità tecniche, conoscenze di calcio e sa bene cosa proporre ai ragazzi per fare una gara importante. Sarà decisivo fare in modo che la squadra recuperi energie fisiche e mentali per poter dare tutto in campo poi è normale che non si possa stravolgere tutto, ma Paolo dovrà mettere dentro qualche concetto che permetta ai ragazzi di avere idee precise su cosa fare. Dalla sua ha l’esperienza vissuta tanti anni fa a Sassuolo in una situazione delicata, con una classifica non semplice. In questo caso il tempo è maggiore e con l’esperienza acquisita in anni di lavoro credo abbia tutte le competenze per gestire al meglio il momento”.

“Non avrà grandi esperienze a livello di prima squadra, ma è da qualche anno a Modena, che ormai da tantissimo tempo è anche la sua città, e conosce le sfaccettature interne al club. Conosce anche tante dinamiche ed eventuali problematiche, inoltre la famiglia Rivetti è presente quotidianamente e se ha fatto questa scelta è sicuramente ponderata. La conoscenza diretta può aiutare nella valutazione sia umana che relativa alle competenze tecnico-tattiche”.

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